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TEATRO: Incontro con "Edoardo Torricella"

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Cinque domande a .......

Edoardo Torricella

 

Da molti anni conosciamo Edoardo Torricella,
regista, autore e attore;
uno dei personaggi più interessanti e particolari
del panorama artistico nazionale.
Nell'arco della sua lunga carriera
ha conosciuto palcoscenici importanti
e ruoli di primissimo piano.
Poi, all'improvviso, diversi lustri or sono,
ha abbandonato i riflettori televisivi e dei grandi teatri,
per andare ad operare con la sua arte e il suo carisma,
nelle periferie romane,
portando cultura e dimensione umana,
in ambiti estremamente disagiati.
Facciamoci raccontare da lui stesso
la lunga e difficoltosa impresa
di un "idealista concreto e intransigente,
dal grande animo".
 
 Ecco le nostre cinque domande:
 
 
 
1. Caro Edoardo, puoi raccontarci il tuo percorso artistico nei primi anni della tua carriera? 
Gli incontri importanti, il modo in cui queste esperienze hanno inciso sulle tue scelte della seconda giovinezza?
 
Nei primi tempi dovetti accontentarmi di piccole parti in teatro, TV e cinema perché, oltre il teatro tradizionale percorrevo il difficile, faticoso cammino della ricerca teatrale da me iniziata con Carmelo Bene; ricerca poco conosciuta, capita e apprezzata dall'establishment di allora, anzi talvolta addirittura osteggiata.
Poi le scritture con Peppino De Filippo, Fellini e con Roberto Rossellini che mi scelse come protagonista degli "Atti degli Apostoli", uno sceneggiato RAI e di altre TV europee che mi portò ad una inconsueta popolarità. Non approfittai di questa straordinaria occasione, ma prosegui nella ricerca teatrale e cinematografica, ambito in cui si tende ad esplorare la conoscenza, dove ci si rinnova mettendosi continuamente in discussione e non si vive solo per mantenere una rendita di posizione. La grande scelta successiva e insolita compiuta 26 anni fa, fu quella di portare la ricerca verso gli ultimi, nell'estrema periferia.
Tutte le scelte precedenti mi aiutarono in questa particolare, difficile impresa. Ancora sostengo che " Il Teatro, come l'acqua, si porta dove manca, non dove già c'è !"
 
2. La tua creatura più importante è la Compagnia Teatrale "Il Gruppo". Ci piacerebbe sapere qualcosa di più su questo progetto e sui risultati ottenuti fino ad oggi.
 
La "Compagnia Teatrale Il Gruppo" di cui sono direttore artistico fin dal 1968 è stata la struttura con cui ho potuto operare questa ricerca veramente indipendente. I risultati purtroppo sono strettamente legati alla conduzione circoscritta e limitante della politica che dà spesso a titolo di favore ciò che dovrebbe dare a titolo di giustizia e di merito, soprattutto nel decentramento.
 
 

3. Tor Bella Monaca, la borgata, il teatro, la circoscrizione: quanto ti hanno dato e quanto ti hanno preso?
 
 
Dopo alcuni anni di ricerca artistico-antropologica, la realizzazione di laboratori teatrali, spettacoli e Saggi, alcuni musical tra i quali "Grande Città" (da me scritto appositamente sui giovani della periferia) avevo formato quello che doveva essere a mio avviso, l'obiettivo prioritario per una realtà decentrata in un territorio abitato da più di 200.000 abitanti (una vera e propria città!) cioè la realizzazione di una Compagnia o Centro Teatrale Stabile formato da giovani della periferia stessa, che lavorassero professionalmente in teatro a un buon livello artistico proprio nella stessa zona dove abitavano, ma facendo anche conoscere questa esperienza in altre zone periferiche.
Il successo dell'iniziativa pensavo, avrebbe potuto dare il via anche a una reazione a catena nelle altre circoscrizioni e la Roma decentrata (dove abitano circa l' 80% dei suoi cittadini) avrebbe goduto socialmente di numerosi vantaggi.
Ma neppure dopo l' inaugurazione del Teatro a Tor Bella Monaca nell'aprile del 1991 fatta dalla Compagnia Teatrale Il Gruppo da me diretta, neppure dopo avere avviato il teatro realizzando diversi spettacoli e una notevole attività culturale nel territorio con successo, questo progetto fu sostenuto. Tutti sembravano presi da un forsennato individualismo.
Infatti prevalse l'insensibilità e l'impreparazione culturale delle istituzioni che preferivano (spesso sostenendo il contrario nei discorsi ufficiali) svolgere i loro limitati giochi di potere non considerando né la validità dei progetti e dei curriculum, né delle persone che li proponevano, né la stessa gente del territorio. A mio avviso, non venivano proprio considerati gli ultimi.
Invece quello che comunque ho avuto di positivo, è la gioia di aver formato quel che sognavo fin da ragazzo: una compagnia teatrale in cui manca la competizione sfrenata, il servilismo e l'arrivismo rampante. Penso di essere riuscito a creare una insolita realtà culturale dove prevale la collaborazione verso la ricerca artistica, ma anche verso una realtà più umana che si attiva per una più valida qualità della vita.
Come sosteneva Rossellini "E' più importante sapere chi sei come uomo che come attore".
 
 

 
4. Un altro progetto importante è rappresentato dalle visite artistiche nell'area archeologica di Gabii.
 

In queste attività, qual è il tuo rapporto con le istituzioni nazionali e locali?

 
 
Dal 1996 cioè da quindici anni, nell'antica Città di Gabii sulla via Prenestina, la Compagnia realizza, con il sostegno di alcune importanti istituzioni, delle visite guidate con eventi di spettacolo che costituiscono una realtà fondamentale per il territorio. Anche per la originale proposta, mia personale e della stessa Compagnia, di aprire un antico Teatro Romano del primo secolo presente nella zona archeologica di Gabii e in attesa di essere portato alla luce.
Fossimo in un altra nazione europea penso che lo scavo e l'apertura di questo antico teatro romano non avrebbe dovuto aspettare quindici anni... chissà, forse neppure 15 giorni !
 
 
5. Qual è il prossimo sogno?
 
Il prossimo sogno è che la società civile e politica si evolva in modo che i giovani che in Italia fanno ricerca, anche ricerca artistico-sociale, non siano poi costretti ad andare all'estero come avvenne per i nostri antenati emigranti, e che, anche una realtà teatrale indipendente come la nostra che ha ottenuto la targa d'argento del Presidente della Repubblica, possa avere quei sostegni e quegli spazi concessi molto spesso, soprattutto in periferia, non certo al merito documentato, ma alle appartenenze politiche, agli interessi, accordi, amicizie e voti, dimenticando continuamente che i fondi della cultura non sono fondi personali o di partito.
Questo penso, eviterebbe se non altro, lo svilimento delle istituzioni.
 

 

 

 

 

Per informazioni e contatti:

Compagnia Teatrale "Il Gruppo"
diretta da Edoardo Torricella
 
www.compagniateatrale-ilgruppo.it
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

349 63 96 813 - 339 3231 991

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
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